La duecentesca chiesa di Santa Maria la Nova a Matera è il secondo raro esempio italiano di scultura a incrostazione di mastice a mantenere il riempimento rosso in situ su una facciata esposta, dopo la leccese SS. Niccolò e Cataldo, a cui la chiesa materana rimanda continuamente, con precise citazioni stilistiche. Il recente restauro del portale sud ha rivelato l’antica cromia della ghiera, ritrovando altresì il terzo decoro a mastice dell’ingresso, che si ipotizzava fosse sull’architrave. L’analisi preliminare su un campione di amalgama ha individuato la presenza di componenti tipiche del mastice rosso, quali la resina naturale e l’ossido di ferro, accertando scientificamente la variante.
La scultura a incrostazione di mastice di Santa Maria la Nova a Matera: i riscontri del restauro e i dati preliminari dell’analisi scientifica
Sabrina Centonze
Primo
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2022-01-01
Abstract
La duecentesca chiesa di Santa Maria la Nova a Matera è il secondo raro esempio italiano di scultura a incrostazione di mastice a mantenere il riempimento rosso in situ su una facciata esposta, dopo la leccese SS. Niccolò e Cataldo, a cui la chiesa materana rimanda continuamente, con precise citazioni stilistiche. Il recente restauro del portale sud ha rivelato l’antica cromia della ghiera, ritrovando altresì il terzo decoro a mastice dell’ingresso, che si ipotizzava fosse sull’architrave. L’analisi preliminare su un campione di amalgama ha individuato la presenza di componenti tipiche del mastice rosso, quali la resina naturale e l’ossido di ferro, accertando scientificamente la variante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.