I disegni custoditi negli archivi di architettura preservano le testimonianze grafiche di un modo di concepire l’iter progettuale che appare ormai superato dalle tecniche digitali, dagli attuali sistemi di prefigurazione e comunicazione del progetto. I deperibili supporti cartacei documentano un ingente corpus documentario fatto di schizzi, di disegni a mano libera che con la loro creativa imperfezione riescono a rivelarci le intenzioni dell’autore, la sua sensibilità, i vari ripensamenti espressi nelle diverse soluzioni tracciate. In tal senso al valore materiale dei disegni originali, si aggiunge quello immateriale del linguag- gio grafico e culturale del progettista che costituisce un’importante chiave di lettura per indagare le tematiche della transizione, del passaggio dalla rappresentazione analogica a quella digitale. L’obiettivo del contributo è quello di analizzare tali conversioni esaminando un caso studio esplicativo, un’architettura selezionata dagli elaborati progettuali di un architetto del Novecento. L’archivio in questione, in parte privato, ha permesso di ricercare, attraverso i materiali grafici prodotti, la metodologia di formulazione e l’evoluzione del progetto. Ripercorrendo la prassi costruttiva dell’opera, comprese le proposte iniziali non portate a compimento, sono state indagate le modalità espressive appartenenti al disegno del XX secolo, per poi porle a confronto con attuali modelli di studio digitali.
Le transizioni del progetto nei disegni degli archivi di architettura
Caterina Palestini
;Lorenzo Pellegrini
2023-01-01
Abstract
I disegni custoditi negli archivi di architettura preservano le testimonianze grafiche di un modo di concepire l’iter progettuale che appare ormai superato dalle tecniche digitali, dagli attuali sistemi di prefigurazione e comunicazione del progetto. I deperibili supporti cartacei documentano un ingente corpus documentario fatto di schizzi, di disegni a mano libera che con la loro creativa imperfezione riescono a rivelarci le intenzioni dell’autore, la sua sensibilità, i vari ripensamenti espressi nelle diverse soluzioni tracciate. In tal senso al valore materiale dei disegni originali, si aggiunge quello immateriale del linguag- gio grafico e culturale del progettista che costituisce un’importante chiave di lettura per indagare le tematiche della transizione, del passaggio dalla rappresentazione analogica a quella digitale. L’obiettivo del contributo è quello di analizzare tali conversioni esaminando un caso studio esplicativo, un’architettura selezionata dagli elaborati progettuali di un architetto del Novecento. L’archivio in questione, in parte privato, ha permesso di ricercare, attraverso i materiali grafici prodotti, la metodologia di formulazione e l’evoluzione del progetto. Ripercorrendo la prassi costruttiva dell’opera, comprese le proposte iniziali non portate a compimento, sono state indagate le modalità espressive appartenenti al disegno del XX secolo, per poi porle a confronto con attuali modelli di studio digitali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.