L’esperienza di un animatore digitale viene qui presentata e interpretata attraverso il prisma del costrutto “resilienza”. La resilienza è attualmente un termine molto diffuso per parlare di ambiente, salute, scuola, cittadinanza, cultura, sport e molto altro. Nel presente contributo si intende mettere a fuoco la resilienza in relazione al setting scuola ed in particolare rispetto alla sua, ancor poco esplorata, declinazione di “resilienza digitale”. In quale modo e con quali strategie l’animatore digitale può supportare lo sviluppo di resilienza nella scuola? Il percorso professionalizzante dell’animatore digitale è stato riletto a partire dalla ricostruzione della propria biografia professionale in un lavoro di tesi, dalle narrazioni digitali raccolte in questo primo anno di lavoro e dal confronto con la letteratura sul tema resilienza a scuola. Egli, infatti, risulta sia tutore della resilienza, in particolare quella digitale, sia professionista che si trova a dover trasformare sfide e difficoltà in risorse per l’innovazione nella scuola. In questa prospettiva l’animatore digitale diventa una figura chiave nell’educazione alla resilienza e, al tempo stesso, un professionista che richiama una riflessione sul proprio ruolo, sulla propria funzione e sui propri bisogni. Il compito affidato all’animatore digitale dal Piano Nazionale Scuola Digitale ha inizialmente incoraggiato l’attenzione su tutto ciò che nella scuola può riguardare il contesto tecnologico ed informatico, raccogliendo anche polemiche e dissensi. In realtà, il ruolo di questa nuova figura è strategico e funzionale ad una profonda innovazione del sistema scolastico, attesa e richiesta dalla comunità della conoscenza nell’era digitale, per cui giocano un ruolo fondamentale le sue competenze trasversali e, in ultima istanza, il lavoro relazionale a supporto della resilienza.

L'animatore digitale "resiliente"

Garista P
2016-01-01

Abstract

L’esperienza di un animatore digitale viene qui presentata e interpretata attraverso il prisma del costrutto “resilienza”. La resilienza è attualmente un termine molto diffuso per parlare di ambiente, salute, scuola, cittadinanza, cultura, sport e molto altro. Nel presente contributo si intende mettere a fuoco la resilienza in relazione al setting scuola ed in particolare rispetto alla sua, ancor poco esplorata, declinazione di “resilienza digitale”. In quale modo e con quali strategie l’animatore digitale può supportare lo sviluppo di resilienza nella scuola? Il percorso professionalizzante dell’animatore digitale è stato riletto a partire dalla ricostruzione della propria biografia professionale in un lavoro di tesi, dalle narrazioni digitali raccolte in questo primo anno di lavoro e dal confronto con la letteratura sul tema resilienza a scuola. Egli, infatti, risulta sia tutore della resilienza, in particolare quella digitale, sia professionista che si trova a dover trasformare sfide e difficoltà in risorse per l’innovazione nella scuola. In questa prospettiva l’animatore digitale diventa una figura chiave nell’educazione alla resilienza e, al tempo stesso, un professionista che richiama una riflessione sul proprio ruolo, sulla propria funzione e sui propri bisogni. Il compito affidato all’animatore digitale dal Piano Nazionale Scuola Digitale ha inizialmente incoraggiato l’attenzione su tutto ciò che nella scuola può riguardare il contesto tecnologico ed informatico, raccogliendo anche polemiche e dissensi. In realtà, il ruolo di questa nuova figura è strategico e funzionale ad una profonda innovazione del sistema scolastico, attesa e richiesta dalla comunità della conoscenza nell’era digitale, per cui giocano un ruolo fondamentale le sue competenze trasversali e, in ultima istanza, il lavoro relazionale a supporto della resilienza.
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