La pandemia in corso ha orientato i riflettori, di molti soggetti del mondo educativo e socio-sanitario, sul rapporto tra scuola e salute, tra diritto all'istru-zione e diritto alla salute e ancora tra obiettivi di promozione della salute e del benessere a scuola e obiettivi del curriculum. Nell'intersezione di questi sconfinamenti, in cui l'educazione alla salute incontra la musica, il teatro, lo sport, la cultura del cibo, le tecnologie digitali, gli apprendimenti disciplinari, riteniamo sia possibile individuare delle connessioni temporali, le quali ripropongono la necessità di cercare un'integrazione, epistemologica e metodologica, tra contesti spesso interpretati come aree di studio parallele: lo sviluppo positivo di un soggetto su un piano psico-fisico e sociale e lo sviluppo di apprendimenti disciplinari e competenze. In questo dossier della Salute Umana, C'era una volta una storia e adesso non c'è più. Chi la sapeva è morto, l'aveva cantata a un sordo e a un bimbo senza memoria; e chi ne ha inteso parlare aveva altro da pensare (G.Rodari, Il libro dei perché) dedicato alla scuola, proponiamo una riflessione temporale che intreccia la storia della scuola con la genesi della salute nelle sue molteplici dimensioni della vita scolastica, a partire dal patrimonio storico Indire e in particolare attraverso le sue visual evidences (Seveso, 2013) ovvero le immagini dell'Archivio di-gitalizzato di FotoEdu (https://www. indire.it/patrimoniostorico/fotoedu/). Durante l'ultima pandemia abbiamo realizzato che sappiamo molto delle conseguenze sulla qualità della vita e sulla salute delle persone causate dalla prima guerra mondiale ma sappiamo poco ad esempio di come l'epidemia spagnola abbia impattato l'istruzione e la qualità di vita delle persone. Tuttavia, le immagini rievocate dai media negli ultimi mesi hanno riacceso le memorie di una storia non troppo diversa dalla realtà che stiamo vivendo: insegnare l'igiene delle mani, le lezioni all'aperto, le persone con le mascherine. Le sfide contemporanee della scuola e della società in riferimento ai temi dei diritti, delle disuguaglianze sociali e in salute, dell'inclusione, della sicurezza e del rischio, dell'incertezza e dei modelli di comportamento deterministici, degli obiettivi dell'Agenda 2030, dell'apprendimento delle STEM, dell'educazione civica, degli stili di vita e delle pandemie nella storia, sembrano dunque richiamare l'urgenza e il potenziale educativo delle "memorie" come patrimonio culturale e come "esperienza educativa" a cui esporsi come educatori e a cui esporre la scuola stessa.

Storie di scuola, storie di salute: temporalità a confronto per un incontro generativo

Garista Patrizia;
2020-01-01

Abstract

La pandemia in corso ha orientato i riflettori, di molti soggetti del mondo educativo e socio-sanitario, sul rapporto tra scuola e salute, tra diritto all'istru-zione e diritto alla salute e ancora tra obiettivi di promozione della salute e del benessere a scuola e obiettivi del curriculum. Nell'intersezione di questi sconfinamenti, in cui l'educazione alla salute incontra la musica, il teatro, lo sport, la cultura del cibo, le tecnologie digitali, gli apprendimenti disciplinari, riteniamo sia possibile individuare delle connessioni temporali, le quali ripropongono la necessità di cercare un'integrazione, epistemologica e metodologica, tra contesti spesso interpretati come aree di studio parallele: lo sviluppo positivo di un soggetto su un piano psico-fisico e sociale e lo sviluppo di apprendimenti disciplinari e competenze. In questo dossier della Salute Umana, C'era una volta una storia e adesso non c'è più. Chi la sapeva è morto, l'aveva cantata a un sordo e a un bimbo senza memoria; e chi ne ha inteso parlare aveva altro da pensare (G.Rodari, Il libro dei perché) dedicato alla scuola, proponiamo una riflessione temporale che intreccia la storia della scuola con la genesi della salute nelle sue molteplici dimensioni della vita scolastica, a partire dal patrimonio storico Indire e in particolare attraverso le sue visual evidences (Seveso, 2013) ovvero le immagini dell'Archivio di-gitalizzato di FotoEdu (https://www. indire.it/patrimoniostorico/fotoedu/). Durante l'ultima pandemia abbiamo realizzato che sappiamo molto delle conseguenze sulla qualità della vita e sulla salute delle persone causate dalla prima guerra mondiale ma sappiamo poco ad esempio di come l'epidemia spagnola abbia impattato l'istruzione e la qualità di vita delle persone. Tuttavia, le immagini rievocate dai media negli ultimi mesi hanno riacceso le memorie di una storia non troppo diversa dalla realtà che stiamo vivendo: insegnare l'igiene delle mani, le lezioni all'aperto, le persone con le mascherine. Le sfide contemporanee della scuola e della società in riferimento ai temi dei diritti, delle disuguaglianze sociali e in salute, dell'inclusione, della sicurezza e del rischio, dell'incertezza e dei modelli di comportamento deterministici, degli obiettivi dell'Agenda 2030, dell'apprendimento delle STEM, dell'educazione civica, degli stili di vita e delle pandemie nella storia, sembrano dunque richiamare l'urgenza e il potenziale educativo delle "memorie" come patrimonio culturale e come "esperienza educativa" a cui esporsi come educatori e a cui esporre la scuola stessa.
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