La formazione di aree residuali è strettamente legata ai processi di trasformazione della città e compone una trama di frammenti eterogenei di varia dimensione. Nei tessuti urbani contemporanei i vuoti diventano spazi in grado di determinare i pieni costruiti, innescando relazioni per la ricostituzione di nuovi equilibri, basati sui principi di sostenibilità e adattabilità al cambiamento. La dinamicità del contesto invita a progettare con il paesaggio, che per sua natura ingloba la variabile temporale, determinando una sequenza di processi configurati come stadi intermedi di metamorfosi. I mutamenti continui della contemporaneità respingono in modo definitivo una visione funzionalistica, alla quale si sostituisce la dimensione prestazionale per la sintesi delle forme del progetto, concepito come un dispositivo di ricerca e azione.
Il tempo del paesaggio. Il progetto urbano come opera in divenire per la valorizzazione di aree residuali e dismesse
Lia Fedele
2021-01-01
Abstract
La formazione di aree residuali è strettamente legata ai processi di trasformazione della città e compone una trama di frammenti eterogenei di varia dimensione. Nei tessuti urbani contemporanei i vuoti diventano spazi in grado di determinare i pieni costruiti, innescando relazioni per la ricostituzione di nuovi equilibri, basati sui principi di sostenibilità e adattabilità al cambiamento. La dinamicità del contesto invita a progettare con il paesaggio, che per sua natura ingloba la variabile temporale, determinando una sequenza di processi configurati come stadi intermedi di metamorfosi. I mutamenti continui della contemporaneità respingono in modo definitivo una visione funzionalistica, alla quale si sostituisce la dimensione prestazionale per la sintesi delle forme del progetto, concepito come un dispositivo di ricerca e azione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.