In un mondo sempre più segnato da paure, disuguaglianze e frammentazioni, le comunità recintate si ergono come simboli controversi di sicurezza, controllo e desiderio di appartenenza. Questi insediamenti residenziali offrono un’apparente protezione contro le insicurezze della vita urbana contemporanea, rappresentando una risposta sia a timori reali che percepiti legati alla criminalità e al degrado sociale. Tuttavia, l’illusione di sicurezza che forniscono può nascondere una realtà più complessa, in cui la separazione fisica e sociale alza barriere tra diversi gruppi e contribuisce a una crescente polarizzazione. Le comunità chiuse non sono semplicemente luoghi di residenza, ma rappresentano veri e propri microcosmi che riflettono le tensioni e le contraddizioni della società globalizzata. In esse, il desiderio di appartenenza si fonde con la paura del diverso, creando ambienti in cui la ricerca di sicurezza porta a sacrificare la propensione all'apertura e all'inclusione. Le dinamiche interne a queste comunità possono alimentare una cultura del controllo, dove l’accesso è limitato e le relazioni interpersonali sono rigidamente governate. Inoltre, la proliferazione delle comunità chiuse evidenzia le disuguaglianze socioeconomiche che caratterizzano il mondo attuale: mentre alcuni possono permettersi di risiedere in questi spazi esclusivi, molti altri ne rimangono estromessi, alimentando un ciclo di segregazione che perpetua le differenze e aumenta la distanza tra le varie classi sociali. Tale fenomeno pone interrogativi profondi sul futuro delle città e sulle politiche sociali ed urbanistiche, suggerendo la necessità di approcci più inclusivi che promuovano la coesione sociale e il dialogo tra comunità diverse. Il volume propone una riflessione critica sulle origini storiche e , l'evoluzione delle comunità residenziali chiuse, soffermandosi sulle motivazioni sociologiche che sono alla base della loro diffusione e valutandone gli impatti sulla struttura spaziale e sociale.
Le gated communities: tra desiderio di comunità, insicurezza e frammentazione socio-spaziale
Andrea Antonilli
2024-01-01
Abstract
In un mondo sempre più segnato da paure, disuguaglianze e frammentazioni, le comunità recintate si ergono come simboli controversi di sicurezza, controllo e desiderio di appartenenza. Questi insediamenti residenziali offrono un’apparente protezione contro le insicurezze della vita urbana contemporanea, rappresentando una risposta sia a timori reali che percepiti legati alla criminalità e al degrado sociale. Tuttavia, l’illusione di sicurezza che forniscono può nascondere una realtà più complessa, in cui la separazione fisica e sociale alza barriere tra diversi gruppi e contribuisce a una crescente polarizzazione. Le comunità chiuse non sono semplicemente luoghi di residenza, ma rappresentano veri e propri microcosmi che riflettono le tensioni e le contraddizioni della società globalizzata. In esse, il desiderio di appartenenza si fonde con la paura del diverso, creando ambienti in cui la ricerca di sicurezza porta a sacrificare la propensione all'apertura e all'inclusione. Le dinamiche interne a queste comunità possono alimentare una cultura del controllo, dove l’accesso è limitato e le relazioni interpersonali sono rigidamente governate. Inoltre, la proliferazione delle comunità chiuse evidenzia le disuguaglianze socioeconomiche che caratterizzano il mondo attuale: mentre alcuni possono permettersi di risiedere in questi spazi esclusivi, molti altri ne rimangono estromessi, alimentando un ciclo di segregazione che perpetua le differenze e aumenta la distanza tra le varie classi sociali. Tale fenomeno pone interrogativi profondi sul futuro delle città e sulle politiche sociali ed urbanistiche, suggerendo la necessità di approcci più inclusivi che promuovano la coesione sociale e il dialogo tra comunità diverse. Il volume propone una riflessione critica sulle origini storiche e , l'evoluzione delle comunità residenziali chiuse, soffermandosi sulle motivazioni sociologiche che sono alla base della loro diffusione e valutandone gli impatti sulla struttura spaziale e sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.