Dagli anni Novanta Gilda Bartoloni ha condotto ricerche e scavi dell’Università “Sapienza” di Roma nell’Etruria Settentrionale, concentrandosi sui territori interni dell’ager Saenensis (tra Volterra e Chiusi) e sull’area urbana di Populonia. I siti etruschi di Campassini (Monteriggioni), Pugiano (San Gimignano) e Quartaia (Colle Val d’Elsa) sono stati frequentati in tempi diversi, rivelando un processo di occupazione territoriale di lungo periodo, iniziato con la fondazione di “avamposti” di popolazione (nella tarda età del Ferro), poi con lo sviluppo di potentati principeschi (durante l’Orientalizzante) e, in seguito, con un sistema insediativo rurale nucleato (in età arcaica). Questi siti appartenevano probabilmente al territorio di Volterra, segnando un’area di confine mutevole e variabile con il vicino distretto di Chiusi/Clusium. Al contrario, la città di Populonia si sviluppò come luogo centrale fin dall'età del Ferro, localizzata sui colli Telegrafo/Castello, dominando l'ampia area di Baratti occupata da aree funerarie e controllando i porti marittimi circostanti. Gli scavi dell'Università "Sapienza" hanno portato alla luce per la prima volta l'intera sequenza stratigrafica e cronologica dell'occupazione etrusca del sito, smentendo l'attuale ipotesi sullo sviluppo urbano di Populonia, supportata da scarse evidenze materiali e principalmente dalle fonti storiche scritte.
Archeologia dell’abitare: tra cultura materiale e ricostruzione storica nelle ricerche di Gilda Bartoloni in Etruria Settentrionale (Monteriggioni, Colle Val d’Elsa, Populonia)
Valeria Acconcia
2022-01-01
Abstract
Dagli anni Novanta Gilda Bartoloni ha condotto ricerche e scavi dell’Università “Sapienza” di Roma nell’Etruria Settentrionale, concentrandosi sui territori interni dell’ager Saenensis (tra Volterra e Chiusi) e sull’area urbana di Populonia. I siti etruschi di Campassini (Monteriggioni), Pugiano (San Gimignano) e Quartaia (Colle Val d’Elsa) sono stati frequentati in tempi diversi, rivelando un processo di occupazione territoriale di lungo periodo, iniziato con la fondazione di “avamposti” di popolazione (nella tarda età del Ferro), poi con lo sviluppo di potentati principeschi (durante l’Orientalizzante) e, in seguito, con un sistema insediativo rurale nucleato (in età arcaica). Questi siti appartenevano probabilmente al territorio di Volterra, segnando un’area di confine mutevole e variabile con il vicino distretto di Chiusi/Clusium. Al contrario, la città di Populonia si sviluppò come luogo centrale fin dall'età del Ferro, localizzata sui colli Telegrafo/Castello, dominando l'ampia area di Baratti occupata da aree funerarie e controllando i porti marittimi circostanti. Gli scavi dell'Università "Sapienza" hanno portato alla luce per la prima volta l'intera sequenza stratigrafica e cronologica dell'occupazione etrusca del sito, smentendo l'attuale ipotesi sullo sviluppo urbano di Populonia, supportata da scarse evidenze materiali e principalmente dalle fonti storiche scritte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


