Questo saggio analizza il progressivo svuotamento di connotati nella città del fumetto neo-noir americano, riconfigurandolo, a livello architettonico, come un palinsesto e, a livello sociologico, come un nonluogo, secondo la classica definizione di Marc Augé. Lo studio esamina un testo emblematico del neo-noir contemporaneo, Sin City (1991-1992) di Frank Miller, dimostrando come il “nichilismo visuale” che ne contraddistingue la rappresentazione dello spazio urbano, si inscriva in una tradizione iniziata da Will Eisner e proseguita nel fumetto supereroistico. La progressiva trasformazione dello spazio urbano da palinsesto a nonluogo lascia intravvedere una convergenza di stilemi narrativi tra noir e fumetto supereroistico.
I nonluoghi del noir: palinsesti urbani americani dalla città supereroistica a Sin City
Nicola Paladin
2024-01-01
Abstract
Questo saggio analizza il progressivo svuotamento di connotati nella città del fumetto neo-noir americano, riconfigurandolo, a livello architettonico, come un palinsesto e, a livello sociologico, come un nonluogo, secondo la classica definizione di Marc Augé. Lo studio esamina un testo emblematico del neo-noir contemporaneo, Sin City (1991-1992) di Frank Miller, dimostrando come il “nichilismo visuale” che ne contraddistingue la rappresentazione dello spazio urbano, si inscriva in una tradizione iniziata da Will Eisner e proseguita nel fumetto supereroistico. La progressiva trasformazione dello spazio urbano da palinsesto a nonluogo lascia intravvedere una convergenza di stilemi narrativi tra noir e fumetto supereroistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.