A seguito di un viaggio in Abruzzo compiuto nel 1871, lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius stende un resoconto che pubblicherà nel quarto volume dei suoi 'Wanderjahre in Italien'. Per l’epoca si tratta di uno dei rari testi stranieri dedicati a una regione d’Italia ancora poco conosciuta e apprezzata. Alla sua descrizione Gregorovius si dedica con entusiasmo e sincera ammirazione per le bellezze naturali, e al contempo con culto coscienzioso della storia, mettendo questo territorio in una luce accattivante al pari di altre località ben più note. Nelle versioni italiane dei 'Wanderjahre', però, le pagine dedicate all’Abruzzo sembrano essere trattate con meno attenzione e cura filologica rispetto ad altri capitoli, quasi a voler riflettere quell’atteggiamento di scarso interesse per la regione che aveva caratterizzato il primo decennio postunitario e oltre. La traduzione si fa dunque specchio della disposizione personale del traduttore rispetto al testo, che a sua volta denota un sentire comune, arrivando in alcuni passaggi a disattendere le intenzioni dell’autore. L’analisi è stata condotta mettendo a confronto il testo originale con le sue principali edizioni in lingua italiana.
L'Abruzzo di Ferdinand Gregorovius: traduzioni italiane a confronto
Barbara Delli Castelli
2024-01-01
Abstract
A seguito di un viaggio in Abruzzo compiuto nel 1871, lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius stende un resoconto che pubblicherà nel quarto volume dei suoi 'Wanderjahre in Italien'. Per l’epoca si tratta di uno dei rari testi stranieri dedicati a una regione d’Italia ancora poco conosciuta e apprezzata. Alla sua descrizione Gregorovius si dedica con entusiasmo e sincera ammirazione per le bellezze naturali, e al contempo con culto coscienzioso della storia, mettendo questo territorio in una luce accattivante al pari di altre località ben più note. Nelle versioni italiane dei 'Wanderjahre', però, le pagine dedicate all’Abruzzo sembrano essere trattate con meno attenzione e cura filologica rispetto ad altri capitoli, quasi a voler riflettere quell’atteggiamento di scarso interesse per la regione che aveva caratterizzato il primo decennio postunitario e oltre. La traduzione si fa dunque specchio della disposizione personale del traduttore rispetto al testo, che a sua volta denota un sentire comune, arrivando in alcuni passaggi a disattendere le intenzioni dell’autore. L’analisi è stata condotta mettendo a confronto il testo originale con le sue principali edizioni in lingua italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.