La transizione ecologica dei sistemi di produzione ed approvvigionamento energetico, così come l’evoluzione verso forme di autosufficienza energetica delle città e dei territori, rappresentano gli ambiti di progetto più attuali per chi intende affrontare la sfida della riconversione sostenibile delle Comunità antropiche. Una sfida che pone particolari esigenze di valutazione, validazione e controllo dei risultati attesi nel caso in cui l’oggetto di intervento sia costituito dai territori interni e Centri Storici Minori, contesti “sensibili” spesso caratterizzati da una elevata qualità paesaggistica, architettonica e storico-culturale, che concorre a determinare un valore ambientale elevato, scientificamente riconosciuto, con cui qualsiasi intervento trasformativo deve necessariamente confrontarsi in termini di compatibilità, tutela e conservazione della qualità urbana e territoriale. Le opportunità offerte dagli strumenti di riconversione “green” previsti dalla introduzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) lasciano intravvedere la possibilità che questi luoghi saranno oggetto nell’immediato futuro di significativi interventi trasformativi, legati da un lato alla realizzazione di impianti per la produzione energetica da fonti rinnovabili, dall’altro alla ristrutturazione di porzioni più o meno estese del patrimonio edilizio e/o urbano, senza che questi siano coordinati all’interno di un vero e proprio programma di rigenerazione paesaggistica e urbana sostenibile, unico strumento capace di garantirne una efficace valorizzazione ed un conseguente rilancio turistico e socio-economico. Il contributo che si intende presentare muove da queste premesse per focalizzare l’attenzione sulle esperienze condotte in ambito comunitario sulle CER e per trarre da queste alcune indicazioni metodologiche da applicare ad un caso studio, un Centro Storico ricompreso tra i Borghi più belli d’Italia. Scopo della sperimentazione meta-progettuale è stato quello di definire, attraverso la sua applicazione pratica, un procedimento virtuoso, olistico e multidisciplinare, capace di accompagnare e supportare le comunità locali nelle fasi di programmazione, pianificazione e gestione degli interventi.
The "green" challenge of smaller historic centers: from energy self-sufficiency to environmental and urban regeneration
BASTI
Primo
;DI GIUSEPPESecondo
2024-01-01
Abstract
La transizione ecologica dei sistemi di produzione ed approvvigionamento energetico, così come l’evoluzione verso forme di autosufficienza energetica delle città e dei territori, rappresentano gli ambiti di progetto più attuali per chi intende affrontare la sfida della riconversione sostenibile delle Comunità antropiche. Una sfida che pone particolari esigenze di valutazione, validazione e controllo dei risultati attesi nel caso in cui l’oggetto di intervento sia costituito dai territori interni e Centri Storici Minori, contesti “sensibili” spesso caratterizzati da una elevata qualità paesaggistica, architettonica e storico-culturale, che concorre a determinare un valore ambientale elevato, scientificamente riconosciuto, con cui qualsiasi intervento trasformativo deve necessariamente confrontarsi in termini di compatibilità, tutela e conservazione della qualità urbana e territoriale. Le opportunità offerte dagli strumenti di riconversione “green” previsti dalla introduzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) lasciano intravvedere la possibilità che questi luoghi saranno oggetto nell’immediato futuro di significativi interventi trasformativi, legati da un lato alla realizzazione di impianti per la produzione energetica da fonti rinnovabili, dall’altro alla ristrutturazione di porzioni più o meno estese del patrimonio edilizio e/o urbano, senza che questi siano coordinati all’interno di un vero e proprio programma di rigenerazione paesaggistica e urbana sostenibile, unico strumento capace di garantirne una efficace valorizzazione ed un conseguente rilancio turistico e socio-economico. Il contributo che si intende presentare muove da queste premesse per focalizzare l’attenzione sulle esperienze condotte in ambito comunitario sulle CER e per trarre da queste alcune indicazioni metodologiche da applicare ad un caso studio, un Centro Storico ricompreso tra i Borghi più belli d’Italia. Scopo della sperimentazione meta-progettuale è stato quello di definire, attraverso la sua applicazione pratica, un procedimento virtuoso, olistico e multidisciplinare, capace di accompagnare e supportare le comunità locali nelle fasi di programmazione, pianificazione e gestione degli interventi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.