Nella monumentale Storia dell’architettura italiana. Il Settecento ̶̶ forse il più esaustivo testo complessivo di riferimento sull’architettura di quel secolo, organizzato su base regionale ̶ le Marche non sono presenti: quasi che ad un patrimonio tra i più culturalmente articolati ed interessanti a livello nazionale non venissero riconosciuti dignità artistica ed interesse critico tali da giustificare un inserimento nel volume. Occuparsi del Barocco architettonico marchigiano significa compiere un’esplorazione dai contorni ancora in buona parte indefiniti. Se infatti non poco è stato fatto nel corso degli ultimi decenni sul versante della ricerca archivistica grazie soprattutto al prezioso lavoro di studiosi locali, molto resta ancora da fare. Numerose opere attendono un approfondito scavo documentario o sono comunque prive di una paternità progettuale sicura, rendendo in tal modo difficoltosa un’attendibile ricostruzione di percorsi stilistici ed orientamenti compositivi; figure professionali rimangono parzialmente nell’ombra ed ancora da definire è una parte significativa delle relazioni, talvolta illuminanti, tra committenti ed architetti. A tutto questo si aggiunge la parcellizzazione del tessuto urbano regionale, distribuito in innumerevoli centri e frazioni sparsi nel territorio, che rende avvincente, ma al tempo stesso non facile la ricognizione diretta delle opere. L’architettura barocca marchigiana deve essere dunque ‘ricercata’ con pazienza e gusto della scoperta: non limitandosi, soprattutto, agli insediamenti maggiori. Diverse località ‘minori’ – ma, in questo caso, il termine appare decisamente improprio – custodiscono infatti autentici gioielli di architettura e di decorazione barocche, talvolta poco noti agli stessi abitanti. Il volume che qui si presenta intende dunque essere innanzitutto un contributo alla conoscenza di un patrimonio di assoluto rilievo; in secondo luogo, ambisce a delineare percorsi interpretativi di una civiltà architettonica che, più delle altre, ha modellato profondamente il territorio marchigiano. In una Regione in cui il Medioevo ed il Rinascimento hanno lasciato tracce importanti, è stata tuttavia la civiltà barocca a determinare spesso l’immagine urbana, attraverso le emergenze architettoniche ma ancor più l’edilizia ‘minore’, in particolare residenziale: che, nel loro complesso, definiscono, insieme all’inconfondibile cornice paesaggistica, quell’idea di serena bellezza che le Marche trasmettono a tutti coloro che hanno il privilegio di percorrerle.
Storia dell'architettura barocca nelle Marche
Marcello Villani
Primo
2023-01-01
Abstract
Nella monumentale Storia dell’architettura italiana. Il Settecento ̶̶ forse il più esaustivo testo complessivo di riferimento sull’architettura di quel secolo, organizzato su base regionale ̶ le Marche non sono presenti: quasi che ad un patrimonio tra i più culturalmente articolati ed interessanti a livello nazionale non venissero riconosciuti dignità artistica ed interesse critico tali da giustificare un inserimento nel volume. Occuparsi del Barocco architettonico marchigiano significa compiere un’esplorazione dai contorni ancora in buona parte indefiniti. Se infatti non poco è stato fatto nel corso degli ultimi decenni sul versante della ricerca archivistica grazie soprattutto al prezioso lavoro di studiosi locali, molto resta ancora da fare. Numerose opere attendono un approfondito scavo documentario o sono comunque prive di una paternità progettuale sicura, rendendo in tal modo difficoltosa un’attendibile ricostruzione di percorsi stilistici ed orientamenti compositivi; figure professionali rimangono parzialmente nell’ombra ed ancora da definire è una parte significativa delle relazioni, talvolta illuminanti, tra committenti ed architetti. A tutto questo si aggiunge la parcellizzazione del tessuto urbano regionale, distribuito in innumerevoli centri e frazioni sparsi nel territorio, che rende avvincente, ma al tempo stesso non facile la ricognizione diretta delle opere. L’architettura barocca marchigiana deve essere dunque ‘ricercata’ con pazienza e gusto della scoperta: non limitandosi, soprattutto, agli insediamenti maggiori. Diverse località ‘minori’ – ma, in questo caso, il termine appare decisamente improprio – custodiscono infatti autentici gioielli di architettura e di decorazione barocche, talvolta poco noti agli stessi abitanti. Il volume che qui si presenta intende dunque essere innanzitutto un contributo alla conoscenza di un patrimonio di assoluto rilievo; in secondo luogo, ambisce a delineare percorsi interpretativi di una civiltà architettonica che, più delle altre, ha modellato profondamente il territorio marchigiano. In una Regione in cui il Medioevo ed il Rinascimento hanno lasciato tracce importanti, è stata tuttavia la civiltà barocca a determinare spesso l’immagine urbana, attraverso le emergenze architettoniche ma ancor più l’edilizia ‘minore’, in particolare residenziale: che, nel loro complesso, definiscono, insieme all’inconfondibile cornice paesaggistica, quell’idea di serena bellezza che le Marche trasmettono a tutti coloro che hanno il privilegio di percorrerle.File | Dimensione | Formato | |
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