Il progresso industriale, se da una parte sostituisce la manualità dello scalpellino con la operatività delle macchine, dall’altra impone attente e profonde riflessioni sulle competenze del progettista per non rischiare di demandare alle macchine a controllo numerico anche il compito di riprodurre ossessivamente genialità intellettuali e, quindi culturali, di processi creativi ed espressivi passati. Nell’opera dello scalpellino percepiamo la passione per il lavoro, il rispetto per il materiale, l’amore per gli strumenti che usa, gestualità che si concretizzano nell’unicità dell’oggetto finale. La macchina digitale si può far duttile, accogliere il ruolo di essere palinsesto della progettualità dell’uomo e della plasmabilità della materia, assorbire la tensione emotiva e rilasciare energia in un armonioso gioco di movimenti e suoni se, e solo se, il committente glielo richiede. Eppure, da una lettura attenta dello stato dell’arte della sperimentazione tecnologica legato all’uso delle macchine a controllo numerico, si apre un panorama molto interessante di prototipi capaci di unire le conoscenze culturali a quelle tecniche tecnologiche. Questo volume racchiude alcune esperienze significative, molte delle quali esposte nelle varie edizioni di Marmomac, che le aziende promotrici hanno portato avanti negli ultimi anni con le principali Università italiane ed estere e alcuni rinomati esponenti del mondo del design.
Artigianato digitale. la pietra, tra ricerca e produzione
Giulio Girasante
Primo
2023-01-01
Abstract
Il progresso industriale, se da una parte sostituisce la manualità dello scalpellino con la operatività delle macchine, dall’altra impone attente e profonde riflessioni sulle competenze del progettista per non rischiare di demandare alle macchine a controllo numerico anche il compito di riprodurre ossessivamente genialità intellettuali e, quindi culturali, di processi creativi ed espressivi passati. Nell’opera dello scalpellino percepiamo la passione per il lavoro, il rispetto per il materiale, l’amore per gli strumenti che usa, gestualità che si concretizzano nell’unicità dell’oggetto finale. La macchina digitale si può far duttile, accogliere il ruolo di essere palinsesto della progettualità dell’uomo e della plasmabilità della materia, assorbire la tensione emotiva e rilasciare energia in un armonioso gioco di movimenti e suoni se, e solo se, il committente glielo richiede. Eppure, da una lettura attenta dello stato dell’arte della sperimentazione tecnologica legato all’uso delle macchine a controllo numerico, si apre un panorama molto interessante di prototipi capaci di unire le conoscenze culturali a quelle tecniche tecnologiche. Questo volume racchiude alcune esperienze significative, molte delle quali esposte nelle varie edizioni di Marmomac, che le aziende promotrici hanno portato avanti negli ultimi anni con le principali Università italiane ed estere e alcuni rinomati esponenti del mondo del design.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


