I codici Leiden, Universiteitsbibliotheek, Voss. Lat. F 63 (sec. X), f. Ir (U) e Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, XXXV 8 (sec. XIII sec.), f. 1v (L) tramandano un’anonima Vita Lucani che sembra non essere stata finora adeguatamente approfondita dagli studiosi. Questa Vita di età medievale, sebbene attinga certamente alle ben piú note Vitae Lucani attribuite a Svetonio (sec. I d.C.) e a Vacca (sec. VI d.C.), rispetto a quest’ultime si sofferma dettagliatamente sulla vexata quaestio del finale incompiuto della Pharsalia. L’as senza di omogeneità nel trasmettere questo dato da parte dei due manoscritti che tra mandano questa Vita Lucani (U: Nam mortem Pompeii atque Catonis descripsit e L: Nam mortem Catonis non descripsit) ha indotto gli studiosi o ad accogliere la frase tramandata dal manoscritto U o a congetturare la presenza di una lacuna dopo atque segnalandola con una crux desperationis. Partendo da tale premessa, scopo della presente indagine sarà avanzare una nuova proposta di lettura di quest’ultima frase, partendo da una nuova analisi del testo della Vita Lucani trasmessa dai codici U ed L e dagli eventuali rapporti di parentela intercorrenti tra questi due manoscritti.

Notizie sul presunto finale della 'Pharsalia' dalla 'Vita Lucani' tramandata dal Voss. lat. 63 (sec. X) e dal Laur. XXXV 8 (sec. XIII)

Rocco Davide Vacca
2025-01-01

Abstract

I codici Leiden, Universiteitsbibliotheek, Voss. Lat. F 63 (sec. X), f. Ir (U) e Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, XXXV 8 (sec. XIII sec.), f. 1v (L) tramandano un’anonima Vita Lucani che sembra non essere stata finora adeguatamente approfondita dagli studiosi. Questa Vita di età medievale, sebbene attinga certamente alle ben piú note Vitae Lucani attribuite a Svetonio (sec. I d.C.) e a Vacca (sec. VI d.C.), rispetto a quest’ultime si sofferma dettagliatamente sulla vexata quaestio del finale incompiuto della Pharsalia. L’as senza di omogeneità nel trasmettere questo dato da parte dei due manoscritti che tra mandano questa Vita Lucani (U: Nam mortem Pompeii atque Catonis descripsit e L: Nam mortem Catonis non descripsit) ha indotto gli studiosi o ad accogliere la frase tramandata dal manoscritto U o a congetturare la presenza di una lacuna dopo atque segnalandola con una crux desperationis. Partendo da tale premessa, scopo della presente indagine sarà avanzare una nuova proposta di lettura di quest’ultima frase, partendo da una nuova analisi del testo della Vita Lucani trasmessa dai codici U ed L e dagli eventuali rapporti di parentela intercorrenti tra questi due manoscritti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/853376
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