Negli anni Venti, un nutrito gruppo di autori cerca di riscrivere i confini tra letteratura e musica. Come Brecht, Kurt Tucholsky differenzia la sua produzione scrivendo sia per l’occhio che per l’orecchio. Sulla base di numerosi esempi testuali tratti dai suoi romanzi, poesie e saggi, il seguente studio esamina da un lato il modo in cui Tucholsky si rapporta al paesaggio sonoro dell’epoca e, dall’altro, analizza la sua rielaborazione letteraria della musica. In questa, lo scrittore attinge a una ricca tradizione di canzoni che risale fino al Vormärz e sperimenta anche le possibilità espressive della musica verbale.

Kurt Tucholsky, der «Ohrenmensch». Spuren einer unerforschten Klanglandschaft

Anna Antonello
2024-01-01

Abstract

Negli anni Venti, un nutrito gruppo di autori cerca di riscrivere i confini tra letteratura e musica. Come Brecht, Kurt Tucholsky differenzia la sua produzione scrivendo sia per l’occhio che per l’orecchio. Sulla base di numerosi esempi testuali tratti dai suoi romanzi, poesie e saggi, il seguente studio esamina da un lato il modo in cui Tucholsky si rapporta al paesaggio sonoro dell’epoca e, dall’altro, analizza la sua rielaborazione letteraria della musica. In questa, lo scrittore attinge a una ricca tradizione di canzoni che risale fino al Vormärz e sperimenta anche le possibilità espressive della musica verbale.
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