Il complesso rupestre noto come Madonna del Giglio o Locori di Monsignore, situato all’estremità sud-orientale del Parco della Murgia Materana, si colloca in un’area strategica al confine tra Basilicata e Puglia, affacciata sulla valle della Fossa Bradanica e sulla costa ionica. L’articolata indagine condotta sul sito – attraverso rilievi fotogrammetrici, osservazioni autoptiche, analisi storico-archivistiche e studio dei graffiti – ha permesso di riconoscere nel complesso una vedetta cinquecentesca integrata nel sistema di torri costiere aragonesi. Gli elementi architettonici, decorativi e paesaggistici documentano l’insediamento stabile di una guarnigione militare, confermando il ruolo dell’area come nodo di controllo visivo e di connessione viaria tra l’interno e il litorale.
Il complesso rupestre dei “Locori di Monsignore” a Matera, terra di confine e vedetta della costa ionica. Aspetti morfologici e relazioni territoriali
Sabrina Centonze
Primo
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In corso di stampa
Abstract
Il complesso rupestre noto come Madonna del Giglio o Locori di Monsignore, situato all’estremità sud-orientale del Parco della Murgia Materana, si colloca in un’area strategica al confine tra Basilicata e Puglia, affacciata sulla valle della Fossa Bradanica e sulla costa ionica. L’articolata indagine condotta sul sito – attraverso rilievi fotogrammetrici, osservazioni autoptiche, analisi storico-archivistiche e studio dei graffiti – ha permesso di riconoscere nel complesso una vedetta cinquecentesca integrata nel sistema di torri costiere aragonesi. Gli elementi architettonici, decorativi e paesaggistici documentano l’insediamento stabile di una guarnigione militare, confermando il ruolo dell’area come nodo di controllo visivo e di connessione viaria tra l’interno e il litorale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.