Il presente studio propone un confronto critico tra la concezione occidentale e quella orientale dello sport, con l’obiettivo di chiarire e approfondire la natura delle pratiche motorie orientali, spesso fraintese e svincolate dal loro contesto socio-culturale originario. Mentre la cultura fisico-sportiva occidentale enfatizza la dimensione agonistica e ludica, le discipline orientali, in particolare le arti marziali, integrano elementi etici, filosofici e spirituali, ponendo al centro la crescita interiore più che la competizione. L’analisi si fonda su diverse definizioni di sport, evidenziando come solo un’accezione ampia possa includere le pratiche orientali, che privilegiano la meditazione in movimento e la sinergia con l’avversario piuttosto che la vittoria. La figura del maestro riveste un ruolo fondamentale nella trasmissione del sapere e nella guida all’autoconsapevolezza, contrapponendosi alla logica spesso utilitaristica e commerciale dello sport occidentale. Infine, si propone una classificazione delle arti marziali tra arti interne ed esterne e si sottolinea la necessità di un’educazione psicomotoria che si ispiri ai principi orientali, valorizzando la dimensione spirituale e la pratica consapevole.

Oriente e occidente a confronto. Lo sport tra gioco, agonismo e spiritualità

Martina Petrini
2017-01-01

Abstract

Il presente studio propone un confronto critico tra la concezione occidentale e quella orientale dello sport, con l’obiettivo di chiarire e approfondire la natura delle pratiche motorie orientali, spesso fraintese e svincolate dal loro contesto socio-culturale originario. Mentre la cultura fisico-sportiva occidentale enfatizza la dimensione agonistica e ludica, le discipline orientali, in particolare le arti marziali, integrano elementi etici, filosofici e spirituali, ponendo al centro la crescita interiore più che la competizione. L’analisi si fonda su diverse definizioni di sport, evidenziando come solo un’accezione ampia possa includere le pratiche orientali, che privilegiano la meditazione in movimento e la sinergia con l’avversario piuttosto che la vittoria. La figura del maestro riveste un ruolo fondamentale nella trasmissione del sapere e nella guida all’autoconsapevolezza, contrapponendosi alla logica spesso utilitaristica e commerciale dello sport occidentale. Infine, si propone una classificazione delle arti marziali tra arti interne ed esterne e si sottolinea la necessità di un’educazione psicomotoria che si ispiri ai principi orientali, valorizzando la dimensione spirituale e la pratica consapevole.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/860355
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