Nell’ambito della raffigurazione delle scene evangeliche, il panorama artistico offre numerose opere, tra le quali si annoverano Le Nozze di Cana, interpretazione del testo di Giovanni. Avvenuta sin dal Medioevo, la trasformazione in immagine di questo soggetto ha avuto un elevato numero di raffigurazioni, ma si riscon- trano sporadiche analisi iconografiche, peraltro solo di quelle opere eseguite da illustri autori. Nel saggio che segue si propone una breve rassegna di queste opere sino al 1563, anno in cui Paolo Veronese realizzò una grande tela per il refettorio del convento palladiano di San Giorgio Maggiore a Venezia. Il capolavoro esposto oggi al Louvre, è la più significativa rappresentazione architettonica mai eseguita del banchetto evangelico. Si è notato, nelle diverse opere, in relazione alla cultura delle epoche, una crescente enfasi com- positiva, in cui l’architettura ha assunto, progressivamente, un ruolo determinante per l’ambientazione. Sot- to questo aspetto la grande tela del Veronese è stata presa in considerazione dal regista britannico Peter Greenaway, per una interessante performance svolta nel suddetto refettorio palladiano alcuni anni orsono (2009). La tela, riprodotta tre anni prima in grandezza reale attraverso sistemi digitali, ha consentito una nuova interpretazione del testo evangelico, divenendo un prodotto vitale e particolarmente coinvolgente.
Dalla parola scritta all'immagine. Le Nozze di Cana.
Pasquale Tunzi
2025-01-01
Abstract
Nell’ambito della raffigurazione delle scene evangeliche, il panorama artistico offre numerose opere, tra le quali si annoverano Le Nozze di Cana, interpretazione del testo di Giovanni. Avvenuta sin dal Medioevo, la trasformazione in immagine di questo soggetto ha avuto un elevato numero di raffigurazioni, ma si riscon- trano sporadiche analisi iconografiche, peraltro solo di quelle opere eseguite da illustri autori. Nel saggio che segue si propone una breve rassegna di queste opere sino al 1563, anno in cui Paolo Veronese realizzò una grande tela per il refettorio del convento palladiano di San Giorgio Maggiore a Venezia. Il capolavoro esposto oggi al Louvre, è la più significativa rappresentazione architettonica mai eseguita del banchetto evangelico. Si è notato, nelle diverse opere, in relazione alla cultura delle epoche, una crescente enfasi com- positiva, in cui l’architettura ha assunto, progressivamente, un ruolo determinante per l’ambientazione. Sot- to questo aspetto la grande tela del Veronese è stata presa in considerazione dal regista britannico Peter Greenaway, per una interessante performance svolta nel suddetto refettorio palladiano alcuni anni orsono (2009). La tela, riprodotta tre anni prima in grandezza reale attraverso sistemi digitali, ha consentito una nuova interpretazione del testo evangelico, divenendo un prodotto vitale e particolarmente coinvolgente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


