ARUdA è il deposito istituzionale open access di Ateneo per le pubblicazioni scientifiche, i prodotti e i dati della ricerca.
Le istruzioni per depositare le proprie pubblicazioni scientifiche in ARUdA sono riportate nel documento sulle politiche di Ateneo sull’accesso aperto.
Di seguito una raccolta delle raccomandazioni fondamentali:
Chi può depositare ?
I prodotti possono essere inseriti soltanto dal personale accademico abilitato, o da personale ad esso delegato, vale a dire:
- Professori, ricercatori, assegnisti, dottorandi e specializzandi che sono automaticamente abilitati all’accesso.
- Altri ruoli su esplicita richiesta/autorizzazione del Responsabile della Struttura di afferenza.
Cosa depositare ?
È specificatamente necessario inserire:
1. i metadati del prodotto della ricerca, almeno al livello minimo (indicato nei campi obbligatori) e l'abstract (obbligatorio per le tesi di dottorato e per gli interventi a convegno non pubblicati) e nel caso delle monografie anche l'indice;
I metadati sono sempre visibili ad accesso aperto
2. la copia digitale del prodotto della ricerca nella versione consentita dall’editore per la diffusione ad accesso aperto, ovvero:
I full-text sono visibili in accesso aperto solo dopo il processo di validazione.
E' possibile prevedere un embargo in modo che il prodotto della ricerca inserito nell’archivio e sottoposto ad embargo non sia pubblicamente visibile fino allo scadere dello stesso.
Come scegliere la modalità di accesso ?
Negli archivi aperti si può depositare solo materiale che non viola gli accordi presi con gli editori.
Per questo motivo, prima di autoarchiviare un articolo, è necessario controllare la politica dell’editore con cui si è pubblicato e le condizioni in cui l’autoarchiviazione è possibile (versione da archiviare, eventuale embargo).Molti editori non permettono il deposito della versione editoriale (pdf dell’editore), ma generalmente consentono l’autoarchiviazione del preprint dell’autore non referato o della bozza già referata ma ancora priva del layout dell’editore; talvolta gli editori possono chiedere una posticipazione nell’autoarchiviazione (embargo da 6 a 18 mesi) per salvaguardare gli interessi economici.
La modalità di accesso da attribuire alla copia digitale del prodotto deve essere scelta tra le seguenti opzioni:
- accesso aperto con embargo
E' utile verificare in anticipo la politica di copyright dell’editore, per sapere quale opzione scegliere.
E' possibile verificare le policy dell’editore in merito all’open access tramite la banca dati internazionale SHERPA-RoMEO se si sta depositando un Articolo su rivista.
La banca dati si apre direttamente al momento dell’inserimento del file all’interno della procedura IRIS (step 4- Caricamento File della procedura di inserimento nuovo prodotto), Si può derogare alla pubblicazione ad accesso aperto in caso di:
- rifiuto dell'editore, come esplicitato nella banca dati SHERPA-RoMEo o da attestazione resa dall’editore stesso;
- motivi di sicurezza pubblica o nazionale;
- motivi di privacy o presenza di dati sensibili;
- sostanziale differenza tra la versione consentita dall’editore per la diffusione ad accesso aperto e quella definitiva;
- presenza di immagini su cui insistono diritti esclusivi;
- altro (da specificare).
In questo caso è opportuno caricare un file (tipologia "Altro") comprovante la motivazione di deroga all'accesso aperto.
Si possono allegare più files allo stesso prodotto, con tipo di accesso diverso (es. Pdf editoriale ad Accesso riservato, Postprint ad Accesso aperto).
Il processo di VALIDAZIONE attivato in Ateneo avrà il compito di verificare la congruità della modalità di accesso attribuita alla copia digitale del prodotto attraverso il controllo di congruità sugli allegati Open Access affinchè rispettino la versione e/o l’embargo consentiti dagli editori.