Abstract L’attuale contesto ambientale caratterizzato da notevoli mutamenti sociali, organizzativi, comportamentali e tecnologici, ha contribuito a rendere maggiormente evidente il difficile rapporto che lega il sistema azienda al sistema ambiente in un reciproco nesso di causalità e di dipendenza. Agli strumenti di comunicazione verso l’esterno utilizzati dall’azienda per informare i terzi sui fatti economici che caratterizzano la gestione aziendale – informazioni per lo più di tipo quantitativo e da fonte normativa - , si affiancano una serie di altre informazioni per lo più di tipo qualitativo finalizzate a fornire un quadro più esaustivo della realtà aziendale rappresentata dal valore economico. Il quadro informativo, contenente pertanto elementi quali-quantitativi, tende a soddisfare esigenze avvertite dai vari stakeholders, con particolare riguardo ai soggetti che concorrono a definire l’ambito sociale dell’impresa, ed il Bilancio di sua rappresentazione. Si avverte da tempo l’esigenza di comporre un quadro informativo che soddisfi congiuntamente l’aspetto economico e quello sociale della gestione aziendale, in stretta correlazione logica ed in reciproca dipendenza. Seguendo tale logica, il case history che verrà presentato, si pone l’obiettivo di redigere il primo Bilancio Sociale allegando un particolare strumento denominato “Conto del Surplus”. In particolare, partendo dal presupposto che l’azienda produce ricchezza e la redistribuisce aumentando il potere d’acquisto, si tenta di costruire un modello interpretativo che leghi questi due momenti aziendali. Per tentare di realizzare tale obiettivo, bisogna esaminare come siano stati utilizzati i fattori produttivi impiegati nel processo di trasformazione, nonché l’influenza delle quantità degli stessi sul valore aggiunto e come la ricchezza prodotta dall’azienda si sia poi ripartita sulle economie utilizzatrici dei beni e servizi prodotti.
Il "Conto del Surplus" nel processo di redazione e comunicazione del Bilancio Sociale
IANNONE, BARBARA
2006-01-01
Abstract
Abstract L’attuale contesto ambientale caratterizzato da notevoli mutamenti sociali, organizzativi, comportamentali e tecnologici, ha contribuito a rendere maggiormente evidente il difficile rapporto che lega il sistema azienda al sistema ambiente in un reciproco nesso di causalità e di dipendenza. Agli strumenti di comunicazione verso l’esterno utilizzati dall’azienda per informare i terzi sui fatti economici che caratterizzano la gestione aziendale – informazioni per lo più di tipo quantitativo e da fonte normativa - , si affiancano una serie di altre informazioni per lo più di tipo qualitativo finalizzate a fornire un quadro più esaustivo della realtà aziendale rappresentata dal valore economico. Il quadro informativo, contenente pertanto elementi quali-quantitativi, tende a soddisfare esigenze avvertite dai vari stakeholders, con particolare riguardo ai soggetti che concorrono a definire l’ambito sociale dell’impresa, ed il Bilancio di sua rappresentazione. Si avverte da tempo l’esigenza di comporre un quadro informativo che soddisfi congiuntamente l’aspetto economico e quello sociale della gestione aziendale, in stretta correlazione logica ed in reciproca dipendenza. Seguendo tale logica, il case history che verrà presentato, si pone l’obiettivo di redigere il primo Bilancio Sociale allegando un particolare strumento denominato “Conto del Surplus”. In particolare, partendo dal presupposto che l’azienda produce ricchezza e la redistribuisce aumentando il potere d’acquisto, si tenta di costruire un modello interpretativo che leghi questi due momenti aziendali. Per tentare di realizzare tale obiettivo, bisogna esaminare come siano stati utilizzati i fattori produttivi impiegati nel processo di trasformazione, nonché l’influenza delle quantità degli stessi sul valore aggiunto e come la ricchezza prodotta dall’azienda si sia poi ripartita sulle economie utilizzatrici dei beni e servizi prodotti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.