Analizzando i numerosi scritti in cui d’Annunzio si è trovato a illustrare opere di architettura, è immediato riscontrare il trasporto per alcuni ambiti urbani, la varietà dei temi tipologici affrontati, la preferenza per alcuni periodi, ma anche il rispettoso riferimento ai monumenti della sua terra natia. Il tutto caratterizzato da alcuni inattesi errori di carattere “tecnico”, accanto ad una notevole e sintetica capacità di lettura dell’espressione architettonica. Tuttavia anche dopo aver riscontrato una conoscenza della materia tutt’altro che superficiale, risulta difficile concedere al Vate la “patente” di architetto o di storico dell'architettura. Gli errori evidenziati nel saggio testimoniano infatti come questa conoscenza non fosse integrale, in quanto egli costruisce con estrema abilità le descrizioni non su basi scientifiche, ma su immagini efficaci proprio in quanto legate all’effetto del momento. Le differenze linguistiche che il contributo riscontra tra i periodi architettonici di volta in volta trattati corrispondono piuttosto a una sorta di progettazione revivalistica nella quale il linguaggio è mimetico dello spirito intimo del periodo storico che si intende far rinascere. In questo senso le descrizioni di Gabriele d’Annunzio possono essere considerate come “architetture di parole”.

Gabriele D'Annunzio: dialogo con l'architettura

RAFFAELE GIANNANTONIO
2017-01-01

Abstract

Analizzando i numerosi scritti in cui d’Annunzio si è trovato a illustrare opere di architettura, è immediato riscontrare il trasporto per alcuni ambiti urbani, la varietà dei temi tipologici affrontati, la preferenza per alcuni periodi, ma anche il rispettoso riferimento ai monumenti della sua terra natia. Il tutto caratterizzato da alcuni inattesi errori di carattere “tecnico”, accanto ad una notevole e sintetica capacità di lettura dell’espressione architettonica. Tuttavia anche dopo aver riscontrato una conoscenza della materia tutt’altro che superficiale, risulta difficile concedere al Vate la “patente” di architetto o di storico dell'architettura. Gli errori evidenziati nel saggio testimoniano infatti come questa conoscenza non fosse integrale, in quanto egli costruisce con estrema abilità le descrizioni non su basi scientifiche, ma su immagini efficaci proprio in quanto legate all’effetto del momento. Le differenze linguistiche che il contributo riscontra tra i periodi architettonici di volta in volta trattati corrispondono piuttosto a una sorta di progettazione revivalistica nella quale il linguaggio è mimetico dello spirito intimo del periodo storico che si intende far rinascere. In questo senso le descrizioni di Gabriele d’Annunzio possono essere considerate come “architetture di parole”.
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Descrizione: Gabriele D'Annunzio: dialogo con l'architettura
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