Il tema della sicurezza urbana è ormai diventato una delle questioni centrali dei governi nazionali e locali a partire dalla constatazione, sempre più condivisa, che il sistema della giustizia penale, le strategie di controllo e di repressione non sembrano essere in grado di produrre contesti di sicurezza. Il repentino emergere del problema sicurezza non appare solo collegato all’aggravarsi dei fenomeni criminali, ma anche ad alcuni avvenimenti di portata generale. La sicurezza non rappresenta, quindi, solo una questione riconducibile all’azione del tradizionale apparato repressivo, ma è anche un problema di condivisione dei valori su cui poggia l’identità civica nella quale si riconosce la comunità locale. Appaiono evidenti, i limiti di un’azione finalizzata soltanto a perseguire i responsabili dei fatti penalmente rilevanti e considerare, invece, imprescindibile la necessità di intensificare le attività di prevenzione che prevedano il coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati, che possono contribuire a rendere più sicuri e vivibili i diversi territori urbani in cui vivono i cittadini. L’esigenza non è quella di realizzare una “militarizzazione” del territorio, ricorrendo ad un massiccio impiego delle sole Forze dell’Ordine, ma quella di sperimentare forme di integrazione secondo nuovi modelli operativi riconducibili al concetto di polizia di prossimità, ovvero a quel nuovo piano d’azione orientato alla sicurezza quotidiana delle città, alla prevenzione del crimine più che alla repressione, al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti e aumentare il grado di soddisfazione degli individui.

Polizia di prossimità e sicurezza urbana. Analisi e prospettive

Antonilli A.
2004-01-01

Abstract

Il tema della sicurezza urbana è ormai diventato una delle questioni centrali dei governi nazionali e locali a partire dalla constatazione, sempre più condivisa, che il sistema della giustizia penale, le strategie di controllo e di repressione non sembrano essere in grado di produrre contesti di sicurezza. Il repentino emergere del problema sicurezza non appare solo collegato all’aggravarsi dei fenomeni criminali, ma anche ad alcuni avvenimenti di portata generale. La sicurezza non rappresenta, quindi, solo una questione riconducibile all’azione del tradizionale apparato repressivo, ma è anche un problema di condivisione dei valori su cui poggia l’identità civica nella quale si riconosce la comunità locale. Appaiono evidenti, i limiti di un’azione finalizzata soltanto a perseguire i responsabili dei fatti penalmente rilevanti e considerare, invece, imprescindibile la necessità di intensificare le attività di prevenzione che prevedano il coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati, che possono contribuire a rendere più sicuri e vivibili i diversi territori urbani in cui vivono i cittadini. L’esigenza non è quella di realizzare una “militarizzazione” del territorio, ricorrendo ad un massiccio impiego delle sole Forze dell’Ordine, ma quella di sperimentare forme di integrazione secondo nuovi modelli operativi riconducibili al concetto di polizia di prossimità, ovvero a quel nuovo piano d’azione orientato alla sicurezza quotidiana delle città, alla prevenzione del crimine più che alla repressione, al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti e aumentare il grado di soddisfazione degli individui.
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