Il lavoro di Francesco Tomaselli si pone l’obiettivo, sin dal titolo, di dare voce ad alcuni aspetti della storia, delle trasformazioni e dei restauri del palazzo della Zisa a Palermo, sul quale sono state diffuse, secondo l’autore, imprecisioni di non poco conto che nel tempo sono state accolte come evidenze documentarie, pur risultando, in diverse occasioni, semplici congetture e talvolta errori clamorosi. Consapevolmente, il libro riapre il dibattito su alcune presunte certezze che fino a tempi recenti hanno inibito o interrotto ulteriori analisi sul periodo normanno in Sicilia. Tuttavia, il lavoro di Franco Tomaselli non fornisce soluzioni preconfezionate o ricette esaustive, ma cerca di stimolare, negli studiosi, negli operatori e nella comunità, una maggiore sensibilità verso un patrimonio architettonico che si rivela “fragile” per le continue trasformazioni, aggiunte e rimozioni subite: né va sottovalutato il peso dei fraintendimenti storiografici, nonostante l’inserimento, nel 2015, del palazzo nella lista dei siti appartenenti al Patrimonio dell’Umanità e raccolti nell’elenco Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Montereale. Per queste considerazioni, il volume si propone come strumento per orientare validamente le politiche di conoscenza, tutela e conservazione, partendo da una coscienza critica che rifiuti scorciatoie interpretative o semplificazioni del metodo storiografico.

Francesco Tomaselli, Zisa. Inconsueta, sconosciuta e sorprendente. Qualche precisazione intorno alla storia, alle trasformazioni e ai restauri del monumento, Palermo, Palermo University Press, 2020, pp. 514, ill. 358

verazzo
2021-01-01

Abstract

Il lavoro di Francesco Tomaselli si pone l’obiettivo, sin dal titolo, di dare voce ad alcuni aspetti della storia, delle trasformazioni e dei restauri del palazzo della Zisa a Palermo, sul quale sono state diffuse, secondo l’autore, imprecisioni di non poco conto che nel tempo sono state accolte come evidenze documentarie, pur risultando, in diverse occasioni, semplici congetture e talvolta errori clamorosi. Consapevolmente, il libro riapre il dibattito su alcune presunte certezze che fino a tempi recenti hanno inibito o interrotto ulteriori analisi sul periodo normanno in Sicilia. Tuttavia, il lavoro di Franco Tomaselli non fornisce soluzioni preconfezionate o ricette esaustive, ma cerca di stimolare, negli studiosi, negli operatori e nella comunità, una maggiore sensibilità verso un patrimonio architettonico che si rivela “fragile” per le continue trasformazioni, aggiunte e rimozioni subite: né va sottovalutato il peso dei fraintendimenti storiografici, nonostante l’inserimento, nel 2015, del palazzo nella lista dei siti appartenenti al Patrimonio dell’Umanità e raccolti nell’elenco Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Montereale. Per queste considerazioni, il volume si propone come strumento per orientare validamente le politiche di conoscenza, tutela e conservazione, partendo da una coscienza critica che rifiuti scorciatoie interpretative o semplificazioni del metodo storiografico.
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