Nell’ambito della progettazione di una campagna di comunicazione per lo screening organizzato della ASL 1 Abruzzo Avezzano-Sulmona-L’Aquila, sono individuati i pre-requisiti di una comunicazione efficace evidence-based: definizione dei destinatari (target), chiarezza e completezza dei contenuti scientifici, presenza di riferimenti e contatti, impatto visivo ed emotivo del messaggio. Obiettivo del lavoro è quello di potenziare la campagna di comunicazione come strumento per aumentare l’empowerment e l’adesione della popolazione target agli screening oncologici. È stata effettuata una breve revisione della letteratura e delle linee guida. È stata costruita una checklist di valutazione per lettera di invito, materiale informativo cartaceo e contenuti web. Sono stati individuati parametri generali (5 W-h questions), grafici/visivi, verbali/lessicali e scientifici. Dai risultati emersi dalla checklist, il punteggio risulta non soddisfacente per lettera di invito e informativa cartacea e web, sia nello stile che nel contenuto; negativo per gli aspetti grafici/ visivi; buono per i contenuti scientifici. Lo staff comunicazione della Direzione Strategica ha elaborato il Piano di Comunicazione degli Screening, che verrà valutato nel corso del 2023, tramite questionari di gradimento per la restituzione del feedback dell’utente. I primi risultati in termini di aumento dell’adesione hanno mostrato un effetto significativo della nuova lettera di invito per lo screening mammografico, che include un messaggio di responsabilizzazione etica e sussidiarietà orizzontale riferito alla disdetta della prenotazione “È importante che lei ci avvisi, in questo modo potremo destinare a un’altra donna il posto che le avevamo riservato”. Nel solo primo mese di rimodulazione dell’invito abbiamo potuto riscontrare che, contrariamente al passato, la maggior parte delle donne che non potevano presentarsi alla mammografia hanno provveduto a comunicare la disdetta, consentendo al Coordinamento Screening di attivare le liste di backup per riallocare altre donne negli slot rimasti vuoti. La Fase 1 del Piano di comunicazione prevede la definizione del perimetro fisico e di quello virtuale per raggiungere il più estensivamente possibile la popolazione target e la progettazione di nuovi contenuti in parallelo (tra i diversi gli strumenti informativi) ed in linea (story telling). Il claim della nuova campagna “10 minuti che valgono una vita” caratterizza tutti i contenuti web e social (Facebook, Instagram, Telegram, Twitter) e i materiali “tradizionali” (brochures, poster, locandine, roll-up). La Fase 2 prevede la progettazione della comunicazione interna: formazione degli operatori screening e MMG. Un’efficace e corretta comunicazione costituisce un elemento determinante per implementare l’adesione della popolazione agli screening e raggiungere obiettivi LEA e del Piano Regionale di Prevenzione.

Lo screening al tempo dei social: Dal diritto individuale all’etica della sussidiarietà

Giuseppe Di Martino;Pamela Di Giovanni;Tommaso Staniscia;
2023-01-01

Abstract

Nell’ambito della progettazione di una campagna di comunicazione per lo screening organizzato della ASL 1 Abruzzo Avezzano-Sulmona-L’Aquila, sono individuati i pre-requisiti di una comunicazione efficace evidence-based: definizione dei destinatari (target), chiarezza e completezza dei contenuti scientifici, presenza di riferimenti e contatti, impatto visivo ed emotivo del messaggio. Obiettivo del lavoro è quello di potenziare la campagna di comunicazione come strumento per aumentare l’empowerment e l’adesione della popolazione target agli screening oncologici. È stata effettuata una breve revisione della letteratura e delle linee guida. È stata costruita una checklist di valutazione per lettera di invito, materiale informativo cartaceo e contenuti web. Sono stati individuati parametri generali (5 W-h questions), grafici/visivi, verbali/lessicali e scientifici. Dai risultati emersi dalla checklist, il punteggio risulta non soddisfacente per lettera di invito e informativa cartacea e web, sia nello stile che nel contenuto; negativo per gli aspetti grafici/ visivi; buono per i contenuti scientifici. Lo staff comunicazione della Direzione Strategica ha elaborato il Piano di Comunicazione degli Screening, che verrà valutato nel corso del 2023, tramite questionari di gradimento per la restituzione del feedback dell’utente. I primi risultati in termini di aumento dell’adesione hanno mostrato un effetto significativo della nuova lettera di invito per lo screening mammografico, che include un messaggio di responsabilizzazione etica e sussidiarietà orizzontale riferito alla disdetta della prenotazione “È importante che lei ci avvisi, in questo modo potremo destinare a un’altra donna il posto che le avevamo riservato”. Nel solo primo mese di rimodulazione dell’invito abbiamo potuto riscontrare che, contrariamente al passato, la maggior parte delle donne che non potevano presentarsi alla mammografia hanno provveduto a comunicare la disdetta, consentendo al Coordinamento Screening di attivare le liste di backup per riallocare altre donne negli slot rimasti vuoti. La Fase 1 del Piano di comunicazione prevede la definizione del perimetro fisico e di quello virtuale per raggiungere il più estensivamente possibile la popolazione target e la progettazione di nuovi contenuti in parallelo (tra i diversi gli strumenti informativi) ed in linea (story telling). Il claim della nuova campagna “10 minuti che valgono una vita” caratterizza tutti i contenuti web e social (Facebook, Instagram, Telegram, Twitter) e i materiali “tradizionali” (brochures, poster, locandine, roll-up). La Fase 2 prevede la progettazione della comunicazione interna: formazione degli operatori screening e MMG. Un’efficace e corretta comunicazione costituisce un elemento determinante per implementare l’adesione della popolazione agli screening e raggiungere obiettivi LEA e del Piano Regionale di Prevenzione.
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