Introduzione In Italia, i cambiamenti demografici e l’incremento dei flussi migratori è associato ad un aumento della complessità culturale e delle richieste di prestazioni sanitarie, implicando la necessità di un’assistenza infermieristica culturalmente competente e congruente ai bisogni della popolazione1. Sviluppare una competenza culturale può rendere più efficace la relazione infermiere-assistito e migliorare la qualità dell’assistenza. L’importanza di un’assistenza infermieristica culturalmente competente è ampiamente documentata2, tuttavia, ad oggi, non sono stati condotti studi per accertare il livello di competenza culturale tra gli infermieri italiani. L’obiettivo del presente studio è quello di individuare i fattori predisponenti la competenza culturale dell’infermiere in ambito ospedaliero. Metodi Lo studio, osservazionale trasversale, multicentrico, è stato condotto presso 4 presidi ospedalieri di due regioni italiane e ha coinvolto gli infermieri di quelle strutture con campionamento di convenienza. Per accertare la competenza culturale è stato utilizzato il questionario “Cultural Competence Assessment” (CCA). Lo strumento è composto da 26 items e 2 fattori: la CAS che valuta la consapevolezza e la sensibilità culturale e la CCB che valuta i comportamenti di competenza culturale. Le modalità di risposta sono espresse su scala Likert a 7 punti da “completo accordo” (1) a “completo disaccordo” (7) per la CAS e da “sempre” (7) a “mai” (1) per la CCB. I punteggi ottenutisono stati dicotomizzati in categorie di presenza (valori≤3.5) o assenza (valori>3.5) dicomportamenti di competenza culturale o consapevolezza culturale. La statistica chi-quadro è stata utilizzata come misura di associazione fra livello formativo, CAS e CCB e livello di competenza percepita, CAS e CCB. E’ stato calcolato l’OR e IC95%; l’ipotesi nulla è stata rifiutata per valori di p<0.05. Risultati Hanno partecipato all’indagine 236 infermieri con un’età media di 44 anni (±8.69), prevalentemente di sesso femminile (n=189), con un titolo formativo regionale (n=127), universitario (n=106) e formazione avanzata (n=7). Il punteggio medio degli item della scala CAS è pari a 2.75 (±0.83) mentre quello della CCB è 3.75 (±1.06). Il livello di competenza culturale percepito non risulta associato alla consapevolezza e sensitività culturale; tuttavia si evidenzia un’associazione significativa con l’espressione dei comportamenti di competenza culturale (OR=2.22, IC:1.23-4.00). La competenza culturale trova un predittore nei livelli formativi dei partecipanti: elevati livelli formativi sono associati all’espressione di comportamenti di competenza culturale (p=0.02), ma non alla dimensione di consapevolezza e sensitività culturale dei professionisti ( p=0.34).Discussione I risultati dello studio evidenziano come un elevato livello formativo favorisca comportamenti culturalmente competenti. La competenza culturale si distingue come una competenza avanzata, acquisita attraverso la formazione ma anche con l’esposizione alle esperienze cliniche e modelli di ruolo dei professionisti. La non significatività degli antecedenti con la CAS indica, infatti, che la competenza culturale potrebbe essere anche una competenza esperta che si esprime nei comportamenti dei professionisti, indipendentemente dalla consapevolezza strutturata di possedere tale sensibilità. Per favorire lo sviluppo della sensibilità e della consapevolezza culturale degli operatori sanitari sarebbe auspicabile, implementare programmi formativi specifici sulla competenza culturale e sull’approfondimento del nursing transculturale, insieme all’esposizione a modelli di ruolo ed esperienze formative all’interno di ambienti in cui comportamenti di competenza culturale vengono espressi nella pratica assistenziale.Bibliografia 1 Schim MS, Doorenbos AZ, Borse NN. Cultural Competence Among Hospice Nurses. Journal of Hospice and Palliative Care 2006;8(5): 302-7. 2 Leininger M. Culture care theory: a major contribution to advance transcultural nursing knowledge and practices. Journal of Transcultural Nursing 2002;13(3): 189-92. Indirizzo per la corrispondenza: Dr.ssa Dania Comparcini, Dottoranda in "Scienze Medico-Chirurgiche, Cliniche e Sperimentali" Centro Scienze dell'Invecchiamento CRC-CESI -Università "G. d'Annunzio" di Chieti - Via dei Vestini 31, 66013 - Chieti Tel 0871 541349 - Fax 0871 541355, mail: dania.comparcini@unich.it.; da.comparcini@gmail.com
SVILUPPARE COMPETENZA CULTURALE NELL’ASSISTENZA: UNA RISORSA PER RISPONDERE AI BISOGNI DI UNA POPOLAZIONE CHE CAMBIA
Cicolini G
2013-01-01
Abstract
Introduzione In Italia, i cambiamenti demografici e l’incremento dei flussi migratori è associato ad un aumento della complessità culturale e delle richieste di prestazioni sanitarie, implicando la necessità di un’assistenza infermieristica culturalmente competente e congruente ai bisogni della popolazione1. Sviluppare una competenza culturale può rendere più efficace la relazione infermiere-assistito e migliorare la qualità dell’assistenza. L’importanza di un’assistenza infermieristica culturalmente competente è ampiamente documentata2, tuttavia, ad oggi, non sono stati condotti studi per accertare il livello di competenza culturale tra gli infermieri italiani. L’obiettivo del presente studio è quello di individuare i fattori predisponenti la competenza culturale dell’infermiere in ambito ospedaliero. Metodi Lo studio, osservazionale trasversale, multicentrico, è stato condotto presso 4 presidi ospedalieri di due regioni italiane e ha coinvolto gli infermieri di quelle strutture con campionamento di convenienza. Per accertare la competenza culturale è stato utilizzato il questionario “Cultural Competence Assessment” (CCA). Lo strumento è composto da 26 items e 2 fattori: la CAS che valuta la consapevolezza e la sensibilità culturale e la CCB che valuta i comportamenti di competenza culturale. Le modalità di risposta sono espresse su scala Likert a 7 punti da “completo accordo” (1) a “completo disaccordo” (7) per la CAS e da “sempre” (7) a “mai” (1) per la CCB. I punteggi ottenutisono stati dicotomizzati in categorie di presenza (valori≤3.5) o assenza (valori>3.5) dicomportamenti di competenza culturale o consapevolezza culturale. La statistica chi-quadro è stata utilizzata come misura di associazione fra livello formativo, CAS e CCB e livello di competenza percepita, CAS e CCB. E’ stato calcolato l’OR e IC95%; l’ipotesi nulla è stata rifiutata per valori di p<0.05. Risultati Hanno partecipato all’indagine 236 infermieri con un’età media di 44 anni (±8.69), prevalentemente di sesso femminile (n=189), con un titolo formativo regionale (n=127), universitario (n=106) e formazione avanzata (n=7). Il punteggio medio degli item della scala CAS è pari a 2.75 (±0.83) mentre quello della CCB è 3.75 (±1.06). Il livello di competenza culturale percepito non risulta associato alla consapevolezza e sensitività culturale; tuttavia si evidenzia un’associazione significativa con l’espressione dei comportamenti di competenza culturale (OR=2.22, IC:1.23-4.00). La competenza culturale trova un predittore nei livelli formativi dei partecipanti: elevati livelli formativi sono associati all’espressione di comportamenti di competenza culturale (p=0.02), ma non alla dimensione di consapevolezza e sensitività culturale dei professionisti ( p=0.34).Discussione I risultati dello studio evidenziano come un elevato livello formativo favorisca comportamenti culturalmente competenti. La competenza culturale si distingue come una competenza avanzata, acquisita attraverso la formazione ma anche con l’esposizione alle esperienze cliniche e modelli di ruolo dei professionisti. La non significatività degli antecedenti con la CAS indica, infatti, che la competenza culturale potrebbe essere anche una competenza esperta che si esprime nei comportamenti dei professionisti, indipendentemente dalla consapevolezza strutturata di possedere tale sensibilità. Per favorire lo sviluppo della sensibilità e della consapevolezza culturale degli operatori sanitari sarebbe auspicabile, implementare programmi formativi specifici sulla competenza culturale e sull’approfondimento del nursing transculturale, insieme all’esposizione a modelli di ruolo ed esperienze formative all’interno di ambienti in cui comportamenti di competenza culturale vengono espressi nella pratica assistenziale.Bibliografia 1 Schim MS, Doorenbos AZ, Borse NN. Cultural Competence Among Hospice Nurses. Journal of Hospice and Palliative Care 2006;8(5): 302-7. 2 Leininger M. Culture care theory: a major contribution to advance transcultural nursing knowledge and practices. Journal of Transcultural Nursing 2002;13(3): 189-92. Indirizzo per la corrispondenza: Dr.ssa Dania Comparcini, Dottoranda in "Scienze Medico-Chirurgiche, Cliniche e Sperimentali" Centro Scienze dell'Invecchiamento CRC-CESI -Università "G. d'Annunzio" di Chieti - Via dei Vestini 31, 66013 - Chieti Tel 0871 541349 - Fax 0871 541355, mail: dania.comparcini@unich.it.; da.comparcini@gmail.comI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.