IT) Nelle città extraeuropee post-sovietiche l’opposizione fra negazione dei segni del passato ed esaltazione di nuove identità nazionali genera spesso una dicotomia nella produzione di valore delle opere pubbliche. Si oscilla fra modelli euro-occidentali di edificazione intensiva che privatizzano la dimensione pubblica e riproposizioni di tipologie di spazio pubblico premoderne. Da alcune ricerche condotte a Erevan, Armenia, emerge una possibile terza via oscillante fra rammendo e innovazione dell’opera pubblica. Attraverso un processo d’integrazione differenziata per costruire, stabilizzare, ricostruire relazioni contestuali variabili, il sistema edificio/spazio aperto assume valore come organismo di frontiera, diventando artefatto in co-evoluzione con le mutazioni sociali e ambientali. EN) In post-Soviet non-European cities, the opposition between the negation of signs of the past and the exaltation of new national identities often generates a dichotomy in the value production of public works. It oscillates between the Euro- Western models of intensive building that privatise the public dimension and the repropositions of pre-modern public space typologies. Conversely, research in Yerevan, Armenia, reveals a possible third way oscillating between mending and innovation public works. Through a process of differentiated integration to build, stabilise, and reconstruct variable contextual relationships, the building/open-space system takes on value as a boundary organism, becoming an artefact that co-evolves with social and environmental changes.

Oltre il modello euro-occidentale: l’opera pubblica come frontiera fra rammendo e innovazione/Beyond the Euro-Western Model: Public Work as a Boundary between Mending and Innovation

Angelucci, Filippo
;
Di Cinzio, Andrea
2024-01-01

Abstract

IT) Nelle città extraeuropee post-sovietiche l’opposizione fra negazione dei segni del passato ed esaltazione di nuove identità nazionali genera spesso una dicotomia nella produzione di valore delle opere pubbliche. Si oscilla fra modelli euro-occidentali di edificazione intensiva che privatizzano la dimensione pubblica e riproposizioni di tipologie di spazio pubblico premoderne. Da alcune ricerche condotte a Erevan, Armenia, emerge una possibile terza via oscillante fra rammendo e innovazione dell’opera pubblica. Attraverso un processo d’integrazione differenziata per costruire, stabilizzare, ricostruire relazioni contestuali variabili, il sistema edificio/spazio aperto assume valore come organismo di frontiera, diventando artefatto in co-evoluzione con le mutazioni sociali e ambientali. EN) In post-Soviet non-European cities, the opposition between the negation of signs of the past and the exaltation of new national identities often generates a dichotomy in the value production of public works. It oscillates between the Euro- Western models of intensive building that privatise the public dimension and the repropositions of pre-modern public space typologies. Conversely, research in Yerevan, Armenia, reveals a possible third way oscillating between mending and innovation public works. Through a process of differentiated integration to build, stabilise, and reconstruct variable contextual relationships, the building/open-space system takes on value as a boundary organism, becoming an artefact that co-evolves with social and environmental changes.
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