Cannabis sativa L. è una specie nota non solo per l’uso voluttuario ma anche per l’ampia applicazione in campo alimentare, tessile e terapeutico. Il progresso delle biotecnologie applicate alle piante medicinali ha consentito di produrre varietà di canapa con un basso contenuto di fitocostituenti psicotropi, determinandone un rinnovato interesse industriale e terapeutico [1]. Nell’ambito del progetto di ricerca e-ALIERB [2], sono state studiate alcune varietà di canapa a basso contenuto di componenti psicotropi, ottenute da coltivazioni laziali, al fine di evidenziarne un potenziale interesse farmaceutico. In questo studio è stata valutata l’attività scavenger (verso i radicali DPPH e ABTS) ed antimutagena (verso il danno genetico di tipo ossidativo indotto dal t-BOOH) di estratti organici ed idroalcolici delle infiorescenze di C. sativa L. var. USO31 in funzione del contenuto di polifenoli. Inoltre, è stata studiata la capacità degli estratti di inibire l’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), iperespresso in diversi processi degenerativi, tra cui il cancro [3]. L’analisi fitochimica ha evidenziato la presenza ubiquitaria dei polifenoli totali e flavonoidi nei diversi estratti saggiati, con livelli superiori nei campioni idroalcolici: tale composizione si rifletteva anche in una spiccata attività radical scavenger. Gli estratti organici presentavano un’attività antimutagena forte ed erano attivi come inibitori dell’enzima G6PD, suggerendo un possibile ruolo farmacologico per i fitocostituenti composti di natura apolare, tra cui polifenoli e terpenoidi. I risultati ottenuti evidenziano un interesse per le infiorescenze di canapa var. USO31 come fonte di molecole bioattive e stimolano ulteriori studi al fine di caratterizzarne la possibile applicazione in campo nutraceutico e farmaceutico.
Approccio multimetodologico allo studio del profilo fitochimico e delle proprietà biologiche di Cannabis sativa L. var. USO31
Marcello Locatelli;Simone Carradori;
2018-01-01
Abstract
Cannabis sativa L. è una specie nota non solo per l’uso voluttuario ma anche per l’ampia applicazione in campo alimentare, tessile e terapeutico. Il progresso delle biotecnologie applicate alle piante medicinali ha consentito di produrre varietà di canapa con un basso contenuto di fitocostituenti psicotropi, determinandone un rinnovato interesse industriale e terapeutico [1]. Nell’ambito del progetto di ricerca e-ALIERB [2], sono state studiate alcune varietà di canapa a basso contenuto di componenti psicotropi, ottenute da coltivazioni laziali, al fine di evidenziarne un potenziale interesse farmaceutico. In questo studio è stata valutata l’attività scavenger (verso i radicali DPPH e ABTS) ed antimutagena (verso il danno genetico di tipo ossidativo indotto dal t-BOOH) di estratti organici ed idroalcolici delle infiorescenze di C. sativa L. var. USO31 in funzione del contenuto di polifenoli. Inoltre, è stata studiata la capacità degli estratti di inibire l’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), iperespresso in diversi processi degenerativi, tra cui il cancro [3]. L’analisi fitochimica ha evidenziato la presenza ubiquitaria dei polifenoli totali e flavonoidi nei diversi estratti saggiati, con livelli superiori nei campioni idroalcolici: tale composizione si rifletteva anche in una spiccata attività radical scavenger. Gli estratti organici presentavano un’attività antimutagena forte ed erano attivi come inibitori dell’enzima G6PD, suggerendo un possibile ruolo farmacologico per i fitocostituenti composti di natura apolare, tra cui polifenoli e terpenoidi. I risultati ottenuti evidenziano un interesse per le infiorescenze di canapa var. USO31 come fonte di molecole bioattive e stimolano ulteriori studi al fine di caratterizzarne la possibile applicazione in campo nutraceutico e farmaceutico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.